Il segmento testuale Valle Padana è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 120Entità Multimediali , di cui in selezione 18 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 477
Brano: Patto di unità d'azione
parte dell'opinione pubblica come un coacervo di bande e di capi, specialmente in Toscana e nella Valle Padana.
Il 27 giugno c’erano poi state le dimissioni, da presidente del Consiglio, del liberale Giovanni Giolitti che, col suo atteggiamento, aveva favorito l’ingresso delle camicie nere nei Blocchi nazionali in Parlamento. Al governo gli era succeduto Ivanoe Bonomi e fu appunto sotto l’egida del sociakiformista Bonomi, il quale ebbe contatti con gli uni e con gli altri, e del presidente della Camera Enrico De Nicola, che si giunse a una fragile e formale « pacificazione ».
Per valutare questa « pacificazione », va tenuto conto anche di altri fatti: a Sarzana, il 21 luglio, per la prima volta [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 749
Brano: [...]ato anche alla fondazione del movimento cooperativistico in Emilia. Dalla nascita delle prime leghe e dei primi circoli organizzati dai lavoratori fino alla costituzione delle cooperative di consumo e di produzione, egli diede la propria opera unitamente a Nullo Baldini, Antonio Vergnanini, Enrico Dugoni, Emilio Canevari e Domenico Roversi.
All’avvento del fascismo, Prampolini fu cacciato da Reggio Emilia da bande assoldate dagli agrari della Valle Padana. Si trasferì allora a Milano dove, negli ultimi anni della sua vita, fece il contabile presso una piccola ditta di mobili. Morì povero e il funerale avvenne, per sua volontà, in forma civile. Volle che la sua salma fosse cremata e che sulla tomba non apparisse nessuna lapide o segno esteriore.
Lasciò molti articoli, pubblicati fra il 1883 e il 1926 su giornali socialisti e democratici quali: « Il Punto Nero », « Reggio Nuova », « Lo Scamiciato », « Lotta di Classe », « Avanti! », nonché sulla rivista « Critica Sociale », e, naturalmente, sulla « Giustizia », considerato il suo giornale.
[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 7
Brano: [...] zone, così che la presenza democratica era circoscritta alle città (soprattutto Napoli e Messina). In sostanza, le roccheforti radicali erano situate quasi tutte al Nord, in Lombardia innanzitutto, in Liguria, in Emilia Romagna. Più tarda fu la penetrazione nel Veneto e in Toscana, mentre ancora differenti caratteri presentava il radicalismo romano, dove i legami con la massoneria e la burocrazia statale erano particolarmente evidenti.
Nella Valle Padana, invece, i radicali aprirono la strada al socialismo cooperativistico: ancora agli inizi del Novecento un radicale (Antonio Maffi) era segretario generale della Lega nazionale delle cooperative italiane, a dimostrazione della iniziale base rurale del radicalismo lombardo. Se questo mantenne a lungo un ruolo preminente nell’ambito dell’intero radicalismo italiano (ne saranno prova la leadership di Bertani, Cavallotti ed Ettore Sacchi, la vastità e l’estensione della rete associativa della regione, l’importanza assunta dal quotidiano milanese II Secolo), un giudizio globale, condotto in chiave [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 182
Brano: [...]civili (427 uomini e 180 donne). Furono inoltre distrutte o danneggiate 9.341 abitazioni, pari alI'82,02% dell'intero abitato, il più alto coefficiente fra tutte le città italiane sopra i 50.000 abitanti. DaH’inverno 1943 all’estate 1944 Rimini costituì per gli eserciti alleati un obiettivo strategico da neutraliz: zare: il nodo ferroviario, il porto e le strade furono sottoposti a incessanti bombardamenti. La sua collocazione, all’ingresso alla Valle Padana, ne determinò praticamente la distruzione.
Nell’estate 1943 risiedevano a Rimini circa 70.000 persone: 40.000 nel centro storico e nei borghi, 30.000 nelle frazioni e in campagna. Pochi mesi dopo, il 4.2.1944, il Commissario straordinario al Comune di Rimini Ugo Ughi così telegrafava al Capo della provincia: « Popolazione rimasta in città circa 3.000 persone su quasi 40.000: restante popolazione sfollata, circa 7.000 Repubblica di San Marino, circa 8.000 comuni provincia et Montefeltro et rimanente territorio rurale di questo Comune ». La fuga dei pochi rimasti continuò anche nei mesi succ[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 184
Brano: [...]elle forze partigiane, presero 9 civili inermi fra le macerie e li trucidarono sul posto.
Le autorità alleate, appena giunte a
EÒiZioFTE—J 77T A~0~RD IN ARIA
I L’UNITA’
_ | PROLETARI DI TUTTI » PAESI. UNITEVI!
RIMINI e FIRENZUOLA LIBERATE!
LA LINEA GOTICA SFONDATA AL CENTRO E SUL LITORALE ADRIATICO
Dopo asperrima lotta, travolta ogni resistenza tedesca, liberate Rimini e Firenzuola, le forze corazzate alleate irrompono nella Valle Padana
TUTTO per L’INSURREZIONE NAZIONALE ARMATA
“L’Unità” clandestina del 23.9.
1944 chiama i patrioti romagnoli all'insurrezione armata
Rimini, su indicazione del C.L.N. nominarono sindaco della città Arturo Clari, il socialista che già negli anni 19201922 era stato alla testa dell’Amministrazione comunale fino alla vittoria del fascismo.
Nel dopoguerra saranno decorati con medaglia d’argento al valor militare i partigiani Carlo Capanna (Oberdan) e Guglielmo Marconi (Paolo), appartenenti all’8a Brigata Garibaldi. Alla città di Rimini sarà conferita la Medaglia d’oro al valor civile [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 630
Brano: [...].S.I.
Nel settembre 1944, sull'onda delle manovre propagandistiche mussoliniane intorno alla socializzazione fu nominato podestà di Milano. Durante le agitazioni operaie dell'autunno
1944 fu inviato a parlare nelle fabbriche, nel vano tentativo di placare la protesta dei lavoratori.
Nominato ministro del Lavoro della Repubblica sociale italiana (v.)f il 22.1.1945 prese sul serio la direttiva mussoliniana di « seminare di mine sociali la Valle Padana » e cercò di intensificare l’applicazione della legge 15.2.1944 sulla socializzazione. Entrò così in conflitto con Alessandro Pavolini e suscitò i sospetti dei tedeschi che, in un rapporto riservato, lo accusarono di seguire « una linea sempre più a sinistra » (Enzo Collotti).
D.Ca.
Spinelli, Veniero
N. a Roma il 18.9.1909, ivi morto nel secondo dopoguerra; impiegato.
Fratello minore di Altiero Spinelli (v.)f dopo una turbolenta prima giovinezza trascorsa a Roma, si trasferì a Torino. Trovò impiego alla Fiat e, seguendo l'esempio del fratello maggiore allora in carcere, entrò a fa[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 174
Brano: [...]rvizio, e destinato alla deportazione in Germania, riuscì a fuggire. Raggiunta la provincia di Alessandria, prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza. Organizzatore delle formazioni partigiane « Matteotti » poi unificate nella Divisione « Marengo » (v.), ne assunse il comando.
Novi Ligure
Comune di 34.000 abitanti nella provincia di Alessandria, a 23 km dal capoluogo e al centro del « triangolo industriale » della Valle Padana, fin dal secolo scorso Novi Ligure partecipò a una precoce industrializzazione, diventando sede di filande, generalmente a capitale francese. Nello stesso tempo divenne anche importante nodo ferroviario collegando Genova a Torino, ciò che favorì l’insediamento di industrie di trasformazione nel suo territorio.
Movimento operaio
La crescita economica si riflesse in una vita politica cittadina relativamente vivace, con la presenza di un forte movimento di impronta socialista con componenti anarchiche. Nel 1914 comparve anche un gruppo nazionalista.
Il neutralismo attivo dei socialisti [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 160
Brano: [...]tico, nelle grandi città e dovunque fosse possibile.
Aperta, nel numero dell’1.2.1944, una riflessione sul mondo contadino e sulla necessità di far partecipare le masse di lavoratori dei campi alla battaglia, la rivista ospitò una serie di articoli di informazione e di elaborazione sui pròblemi delle campagne e sulle forme di lotta, sociale e patriottica, che si tradussero in indirizzi e conseguentemente in azioni sempre più vaste in tutta la Valle Padana.
Chiara e argomentata era la tesi, illustrata alle giovani generazioni e ai vecchi oppositori del fascismo, secondo la quale la Guerra di liberazione doveva essere, per i lavoratori e per tutte le forze popolari italiane, finalizzata non solo a cacciare l’invasore tedesco, ma anche a distruggere il fascismo per la riconquista della democrazia e delle libertà democratiche.
Un costante interesse veniva poi riservato alla mobilitazione delle donne, ponendo, oltre ai problemi generali della emancipazione, soprattutto le rivendicazioni di pace, di cessazione del terrore, come pure quelle di [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 732
Brano: [...] di resistenza a Sampierdarena, nella zona del Forte degli Angeli e in quella di Forte Belvedere.
La Brigata « Vecchia » agì costantemente in appoggio alla « Buranel
lo »: dopo aver attaccato il presidio nazifascista di Sassello il 24 aprile, intraprese a sua volta la marcia su Genova, dando il cambio ai reparti della « Buranello » nel controllo della strada del Turchino.
Sulla statale dei Giovi, la più importante strada tra Genova e la Valle Padana, agiva invece la Brigata « Pio ». Prima fra le Brigate a essere informata dello scoppio dell’insurrezione, al mattino del 24 aprile la « Pio » potè mettersi in marcia verso la valle Scrivia e iniziò con successo l’attacco al presidio di Voltaggio, ottenendo la resa della guarnigione e conquistando un grande quantitativo di armi e munizioni. Reparti della « Pio » si unirono più tardi alla Brigata «Oreste» per costringere alla resa i presidi nazifascisti di Borgo Fornari e dei Giovi.
Il 26 la Brigata si mise a disposizione del Comando di piazza, attestandosi a Pontedecimo a nord di Genova e [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 160
Brano: [...]posizione, incitando i cittadini ad astenersi; consigliandoli,
La predicazione astensionista, fatta anche da una parte degli anarchici (i quali avevano scarsa influenza), non ebbe effetti concrèti rilevabili. La scarsa affluenza àllé Urne (1919: 59,7%; 1921: 60,9 %) eha prevalentemente la conseguenza dèll’arretratezza di una parte delle rnasse popolari, specie delle campagne, e di decenni di propaganda asténsionista fatta dai cattolici. Nella Valle Padana, nel 1919, la più bassa percentuale di votanti (50%) è quella del Veneto, e la più alta (72,7 %) è quella dell’Emilia.
L’astensionismo dei riformisti
Una velleitaria posizione astensionista venne espressa prima delle elezioni del 1924 dal Partito socialista unitario (riformista). Il Parlamento aveva approvato la nuova legge elettorale Acerbo (v.) e la maggior parte dei partiti borghesi era entrata nel listone « nazionale » fascista. La sproporzione delle for
Una proposta dei comunisti
In occasione delle elezioni del 1924 il Partito comunista avanzò ai due partiti socialisti la pro[...]
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successivi |
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Valle Padana, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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